Il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus, Linnaeus 1758), detto dialettalmente anche adorno, è un uccello rapace appartenente alla famiglia degli Accipitridi. Si nutre soprattutto di insetti, anche se in inverno (ma non solo) non disdegna piccoli rettili e anfibi, uova, piccoli uccelli e piccoli mammiferi. È goloso anche di miele.
È grande all'incirca quanto una poiana e il suo piumaggio è assai variabile con tre caratteristiche bande scure sulla coda.
Il falco pecchiaiolo è un uccello migratore di lunga distanza che trascorre l'inverno a sud del Sahara e giunge in Europa a primavera per nidificare passando soprattutto dallo stretto di Gibilterra, dalla Sicilia e lo Stretto di Messina, e dalla Turchia (ad ovest ed est del Mar Nero).
Protezione
La concentrazione di migliaia di rapaci sullo Stretto di Messina, durante la migrazione primaverile, ha determinato nel passato il nascere di una forma di caccia tradizionale al falco pecchiaiolo. Con il divieto della caccia primaverile, introdotto nei primi anni settanta, tale caccia è diventata una forma di bracconaggio contrastata dagli organi competenti dello Stato italiano e, con grande impegno, dalle associazioni ambientaliste. Il Corpo Forestale dello Stato compie ogni primavera un apposito servizio antibracconaggio, denominato "Operazione Adorno", che vede impegnato il reparto speciale NOA (nucleo operativo anti-bracconaggio).
Immagine tratta da:
"Bird Guide - The most complete field guide to the birds of Britain and Europe"
di K. Mullarney, L. Svensson, D. Zettrstrom, P. J. Grant. Edito da Collins
Date: 11/20/2006
Immagine tratta da:
"Bird Guide - The most complete field guide to the birds of Britain and Europe"
di K. Mullarney, L. Svensson, D. Zettrstrom, P. J. Grant. Edito da Collins
Date: 11/20/2006
Immagine tratta da:
"Bird Guide - The most complete field guide to the birds of Britain and Europe"
di K. Mullarney, L. Svensson, D. Zettrstrom, P. J. Grant. Edito da Collins
Date: 11/20/2006
Tordo bottaccioTordo bottaccioTordo bottaccio
Immagine tratta da:
"Bird Guide - The most complete field guide to the birds of Britain and Europe"
di K. Mullarney, L. Svensson, D. Zettrstrom, P. J. Grant. Edito da Collins
Date: 11/20/2006
Il Corvo imperiale (Corvus corax, Linnaeus 1758) è un uccello della famiglia dei corvidi. Questo corvo, il più grande del mondo, è completamente nero, con becco scuro e robusto; possiede ali digitate e coda cuneiforme. Peesa fino a 1,5 kg, per una lunghezza di 60 cm circa. L'apertura alare va da 1 a 1,5 metri. Si tratta di una specie piuttosto diffusa in Italia ed in Europa, anche se è molto diffidente e pertanto difficile da avvicinare. Si può osservare in gruppi piccoli o a coppie, in luoghi selvaggi e aspri come pareti a strapiombo, picchi, grandi foreste e brughiere, dove costruisce grossi nidi, per lo più su pareti rocciose, più raramente in cima ad alberi elevati. Se non disturbato non disdegna neppure frequentare ambienti maggiormente antropizzati, come coltivi o cittadine costiere. La dieta di questi uccelli è onnivora e spazia dalle granaglie alle carogne, dai rifiuti ai piccoli mammiferi o uccelli. Gli adulti formano coppie stabili, che si riproducono da febbraio a maggio. La femmina depone da 4 a 6 uova l'anno, tutte in una covata.
Date: 08/18/2006
GheppioGheppio (Falco tinnunculus)Gheppio (Falco tinnunculus)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il gheppio (Falco tinnunculus, Linnaeus 1758) è uno dei rapaci più diffusi nell'Europa centrale. Molti conoscono il gheppio poiché ha conquistato le città come proprio ambiente e si caratterizza per il suo volo oscillante.
Il nome latino, tinnunculus, rimanda probabilmente al suo verso, che assomiglia ad un ti ti ti ti e che, tradotto letteralmente, significa che risuona, che tintinna.
Piumaggio
I gheppi mostrano più che altre specie un acceso dimorfismo sessuale. La caratteristica più notevole è che i maschi hanno la testa di colore grigio chiaro, le femmine invece sono uniformemente di colore rosso mattone. I maschi hanno le ali di colore rossastro e sono caratterizzati da alcune macchie scure a volte dalla forma di asterisco. Il fondoschiena e la coda - il cosiddetto fascio - è di colore completamente grigio chiaro con un trattino nero finale e una bordatura bianca. La parte inferiore è di color crema chiaro con strisce o macchie marroncine. La parte inferiore del ventre è invece totalmente bianca.
La femmina adulta è bordata di scuro nella schiena. A differenza del maschio anche il fascio è marrone e mostra inoltre diverse strisce laterali e un determinato legame finale. Anche la parte inferiore è più scura che nel maschio e mostra una pezzatura più forte. I piccoli assomigliano nel piumaggio alle femmine. Tuttavia le loro ali sembrano più rotonde e più corte che nei gheppi adulti. Inoltre le punte delle loro aperture alari mostrano margini più chiari. Pelle cerata e anello attorno all'occhio, che sono gialli negli uccelli adulti, negli uccelli giovani vanno dall'azzurro al verde giallastro.
In entrambi i sessi la coda è arrotondata poiché le penne della coda sono più corte di quelle mediane. Negli uccelli adulti le punte delle ali raggiungono la fine della coda. Negli uccelli adulti le punte delle ali raggiungono la fine della coda. Le gambe sono giallo chiare, gli artigli sono neri.
Corporatura
Come tutti i falconiformi, il gheppio è dotato di 15 vertebre nel collo che gli permettono di girare il capo di 180° e di osservare appollaiati su un albero una preda fino a 220 gradi senza doversi muovere.
La corporatura dei gheppi (lunghezza e apertura alare) varia a seconda della sottospecie e del sesso. Nella sottospecie presente in Europa (Falco tinnunculus tinnunculus) i maschi hanno un'apertura alare di 74 cm, le femmine di 76.
Il peso degli individui varia parecchio a seconda del sesso. Normalmente un gheppio maschio pesa sui 200 grammi, una femmina 20 grammi in più. Il peso delle femmine varia a seconda del periodo: nel periodo di deposizione delle uova arrivano a pesare anche 300 grammi. Le femmine più pesanti sono normalmente più fortunate nella cura dei piccoli nel nido.
Aspetto in volo
Il gheppio è caratterizzato da un volo particolare.
Anche i neofiti sono in grado di riconoscere il tipico volo del gheppio
Date/Time: Sat 02 Oct 2004 11:08:47 AM CEST
Falco lanarioFalco biarmicusFalco lanario (Falco biarmicus)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il Lanario (Falco biarmicus, Temminck 1825)Falco biarmicus, Temminck 1825) vive in Africa, nella penisola arabica, in Asia minore, in Italia e nei Balcani. Non si trova in Europa centrale. Il nome deriva dalla classificazione precedente Falco lanarius. Il termine attuale si riferisce dal fatto di avere un rostro aggiuntivo posto sotto il becco (doppia arma, biarmicus).
Morfologia
Si distingue dal falco pellegrino (Falco peregrinus) per la figura più esile e la coda più minuta, come anche nella frequenza più bassa di colpi d'ala. I maschi hanno una larghezza alare di 1 metro, le femmine di 110 cm.
Misure
Si tratta di un falco di taglia media, lungo 38-49 cm con coda di 12-15 cm ed apertura alare di 90-115 cm. La sottospecie europea è più grande rispetto a quelle nordafricane. In generale, il Lanario è più snello sia del Falco Pellegrino (Falco peregrinus) che del Falco cherrug (Falco cherrug). E’ un falco piuttosto slanciato con corpo e coda allungati e lunghe ali dalla punta arrotondata. Ha un volo meno potente del Pellegrino, ma ugualmente elegante. I sessi sono notevolmente simili ma le femmine sono di un 15% più grandi rispetto ai maschi (♂♂ 500 – 600 gr.; ♀♀ 700-900 gr.). Il piumaggio dell’adulto è in certa misura variabile, ma sempre con testa e nuca rossicce o color camoscio, in contrasto con un tipico mantello scuro. Le femmine sembrano più scure dei maschi e non esistono variazioni stagionali del colore. Il piumaggio giovanile e del secondo inverno sono ben distinti. Le punte delle ali sono più corte della punta della coda quando l’uccello è posato e rendono questo particolare un importante caratteristica identificativa sul campo.
Piumaggio
Le parti superiori del corpo sono di colore grigio cenere, più scure sul mantello, più chiare sul groppone e sulla coda. La parte più alta della coda presenta barre scure e punte bianche mentre la parte superiore delle primarie è notevolmente scura. La testa nelle femmine è grigio scura, nei maschi è color camoscio mentre la nuca è di colore rossastro pallido, delineata da fronte e contorno degli occhi grigio scuro. I baffi sono più sottili di quelli del Pellegrino e la gola e le gote biancastre. La parte inferiore del corpo è pallida, color crema con fasce sui fianchi e macchie sul ventre. La parte inferiore delle ali prevalentemente chiara con le parti non visibili più bianche rispetto alle primarie che sono barrate. Le punte sono più scure nelle primarie più esterne. L’adulto si distingue chiaramente dal Pellegrino per la struttura differente (ali strette con punte arrotondate e coda più lunga) testa pallida e parte inferiore del corpo più pallida. Il Lanario è meno abile nel volo del Falco Pellegrino (Falco peregrinus), ma è in grado di utilizzare le correnti ascensionali in modo migliore. E’ capace di volare a lungo su distanze molto grandi, ma è dotato di accelerazioni meno rapide del Pellegrino.
In tutte le sottospecie i sub-adulti sono marrone più scuro degli adulti nella parte superiore del corpo, color camoscio con ampie ed intense strie marrone scuro nella parte inferiore. Il capo è marrone scuro o pallido fino a presentarsi del tutto bianco sia in Falco biarmicus erlangeri che in Falco biarmicus feldeggii. La parte più alta delle ali e la parte superiore delle primarie si presentano uniformemente marrone scuro. La parte inferiore delle ali sorprendentemente scura e delle macchie ovali sulla coda possono creare confusione col Sacro. In volo non sono osservabili le striature scure sulla pancia dell’uccello. I giovani, pur essendo simili al Sacro in colore e striature, sono più piccoli e leggeri con una marcatura sulla parte anteriore della testa e contrasto tra la parte superiore fortemente striata e la pancia debolmente striata (Clark, 1999). Può esservi una certa somiglianza nelle dimensioni, nella silhouette e nell’aspetto della parte inferiore delle ali con i giovani del Falco della regina (Falco eleonorae). Significative differenze sono date dalla presenza di striature sulla parte superiore del corpo che rapidamente si esauriscono sulla pancia e sulla pallida testa del giovane di Lanario.
Habitat
Il lanario predilige gli spazi aperi come anche le pietraie o le zone semi desertiche contigue a rilievi caratterizzati da ripidi calnchi. Nei massicci rocciosi alti si trovano i luoghi di cova del falco. Più raramente vivono su rocce costiere.
I partner di una coppia di lanari cacciano soprattutto nel periodo di crescita dei piccoli in compagnie di caccia. Insieme adocchiano le prede e cercano di cacciare a turno. Al loro programma di nutrimento appartengono uccelli come la Taccola (Corvus monedula), il Gheppio (Falco tinnunculus) o il Grillaio (Falco naumanni), che vengono catturati in volo. Soprattutto nei territori desertici poveri di cibo vengono predati a terra micro mammiferi, piccoli rettili e insetti.
Occupa le parti più aride della steppa mediterranea inoltrandosi anche in pieno deserto. Nell’habitat mediterraneo è legato alle formazioni rocciose a strapiombo e si ciba principalmente di uccelli ed anche di roditori. Gli ambienti in cui si ritrova più frequentemente sono i pascoli, i campi incolti e le coltivazioni di cereali interrotti da querceti, macchie di olivi e fichi d’india. Nel Caucaso orientale gli habitat principali sono costituiti da aree aperte semidesertiche, alternate a basse dirupi rocciosi fino a 1900 metri sul livello del mare. Si trova in zone di montagna semi-aride, wadis, canyon e terreni boscosi pre-steppici cibandosi principalmente di roditori e uccelli. Negli habitat costituiti da aperti deserti sabbiosi, con scarse piogge, piccoli affioramenti rocciosi ed altre strutture vengono usati come siti dove accoppiarsi o tenere i posatoi. Le aree di nidificazione nelle zone di montagna del Negev hanno circa 250-300 giorni asciutti per anno. Rettili ed uccelli migratori trans-sahariani rappresenterebbero una vasta risorsa di cibo e il nido è posto direttamente sul suolo. Gli ambienti urbani sono stati colonizzati più frequentemente in Sudafrica ma sono confinati alle aree rurali con piccoli villaggi nel nord Africa e in Medio Oriente. Abitualmente vengono utilizzate rovine storiche come siti di nidificazione (Tunisia, Egitto e Sudan) mentre poche coppie vivono relativamente vicine alle aree urbane in Sicilia. L’abitudine di procacciarsi il cibo in aree aperte, permette al Lanario di occupare territori con bassa biomassa che di per sé costituirebbero una seria limitazione per un predatore di queste dimensioni. In Sicilia i maschi impiegano notevole quantità di tempo per la caccia nelle aree cespugliose ( > 2m) con alta disponibilità di prede. Tuttavia molto tempo viene impegnato a volare sulle steppe cerealicole probabilmente alla ricerca di prede alternative agli uccelli.
Popolazione e distribuzione
La sottospecie Falco biarmicus biarmicus è distribuita nell’Africa australe, la Falco biarmicus abyssinicus nell’Africa Occidentale, Orientale e nello Yemen, la sottospecie Falco biarmicus tanypterus vive in tutto il Medio Oriente, la Falco biarmicus erlangeri nell’Africa settentrionale ed infine la sottospecie Falco biarmicus feldeggii occupa l’Italia, la penisola balcanica, la Grecia e la Turchia. Il Lanario è attualmente specie rara e minacciata, contando nel territorio europeo all’incirca 250 coppie. La popolazione italiana non è uniformemente distribuita e conta circa 160-170 coppie nidificanti con una densità alquanto variabile tra le varie regioni. La presenza del Lanario è stata segnalata in date storiche, soprattutto nelle regioni meridionali e, pare, con una densità superiore a quella odierna. Attualmente la popolazione è molto stabile e piuttosto fedele ai siti di nidificazione. In Sardegna dove non nidifica, è stato osservato nei periodi al di fuori di quello riproduttivo. L’Emilia Romagna rappresenta il limite nord di nidificazione, anche se esso è stato osservato ripetutamente ancora più a nord. Piccole o medie popolazioni vivono nel sud della Toscana, nel sud dell’Umbria, nell’Abruzzo occidentale, nel nord del Lazio e nelle Marche settentrionali. Molto probabilmente una piccola popolazione è presente anche in Campania, dove il Lanario è stato avvistato nel Parco del Cilento e nelle riserve naturali di Monte Cervati, dei Monti Alburni e nelle Gole del Calore. Puglia e Basilicata ospitano una buona popolazione, ma la Sicilia sembra essere la regione più popolata, principalmente nelle aree centrali e meridionali. Nella penisola Balcanica esiste, non ancora confermata, una piccola popolazione in Albania ed occupa le regioni montuose del sud-est della Serbia (3-5 coppie) e quelle costiere della Macedonia, della Croazia (10-20 coppie) e della Bosnia_e_Erzegovina. Distribuito principalmente nella Grecia centrale e settentrionale ed occasionalmente nelle isole del Dodecanneso (36-55 coppie). In Bulgaria lo status è incerto, forse pochissime coppie nel nord-ovest (10 coppie). In Turchia le conoscenze sulla popolazione sono ancora scarse e frammentarie. È stato avvistato in tutte le parti del paese nella stagione degli accoppiamenti (occasionalmente nel Mar Nero e nella Tracia) (100-150 coppie). Nidificante con circa 5 coppie anche in tre distinte aree del Caucaso: centrale (sud Georgia, Azerbaijan occidentale), orientale (Azerbaijan orientale) e meridionale (sud Armenia).
Riproduzione
Da marzo depone 3-4 uova in anfratti rocciosi di un declivio ripido. Nel giro di 32-35 giorni le uova vengono covate dalla femmina mentre il maschio procura il cibo. I partner di una coppia restano insieme per tutto l'anno e non lasciano mai il loro territorio. I piccoli stanno con i genitori finché non si accoppiano e non hanno trovato ad un certo punto un proprio territorio.
Conservazione
Come altre specie di falchi, il Lanario ha subito negli anni ‘50 e ’60 il fenomeno del bracconaggio. Comunemente classificato “a rischio” è inserito nella categoria SPEC 3 ed elencato anche nell’appendice II del CITES. Il Lanario si può considerare a rischio di estinzione presso le popolazioni in cui è comune la pratica del furto delle uova e dei pulcini: Tunisia, Italia, Israele, Turchia e Grecia. In Sicilia negli anni ‘50 e ‘60 venne rubato un numero considerevole di individui (23 giovani solo nel 1967). Nell’Appennino emiliano gli individui sopravvissuti allo sterminio vennero successivamente catturati. Questo potrebbe avere avuto una ripercussione significativa sulle piccole popolazioni, con 3 fallimenti su 20 coppie riportati in Italia centrale. Accidentalmente è ucciso da armi da fuoco: 8 individui nel periodo 1950/70 negli Appennino, 4 (1985-8) nelle Marche; 10 (40% individui giovani) negli anni 1981-4 e 5 giovani in Sicilia (1995-8). Nel biennio 2003 - 2004 è stato prodotto il Piano d'Azione Nazionale per il Lanario dall'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) su richiesta del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio.
Classificazione
Sottospecie:
* Falco biarmicus biarmicus Africa australe(Temminck, 1825)
* Falco biarmicus feldeggii - sottospecie italiana ed europea. (Schlegel, 1843).
* Falco biarmicus abyssinicus - Africa centrale e orientale ( Neumann, 1904).
* Falco biarmicus tanypterus Nord Africa orientale e Medio oriente (Schlegel, 1844).
* Falco biarmicus erlangeri Nord Africa Occidentale (Kleinschimdt, 1901).
Bibliografia
* Theodor Mebs. Greifvögel Europas. Biologie. Bestandsverhätnisse. Bestandsgefährdung. Kosmos Naturführer. Stuttgart, 1989
* Leonardi G., Longo A. & Corpina G.. The ecology and behaviour of the Lanner falcon. Published privately, Catania, 1992