Restiamo sempre affascinati dai colori e dalla forma delle farfalle, i bimbi le inseguono rapiti, i più romantici le amano con tenerezza, la loro bellezza ispira poeti e scrittori,stilisti e pittori se le contendono, altri le collezionano per esporle in casa, in ufficio, nelle vetrine dei negozi.
Ma le farfalle non sono solo questo, e quelle di gravina meno che meno!
Tutti gli insetti, le farfalle in testa, sono componenti fondamentali degli ecosistemi naturali (geobiocenosi), costituiti da terreno/acqua/aria da un verso e da piante/animali dall’altro, e che interagiscono in equilibrio tra loro.
Le gravine sono esempi importantissimi di geobiocenosi sufficienti a sé stesse, o autorigeneranti, quindi la presenza o assenza di un certo elemento, caratterizzante un certo ambiente, consente di stabilire lo stato di salute o di degrado dello stesso.
Le farfalle, infatti, vivono in stretto ed organizzato contatto con la geobiocenosi: più questa è ricca, più complessi sono i rapporti ed i vincoli vicendevoli che vengono ad instaurarsi, e più ricco risulta il numero delle specie.
Di specie rare, localizzate e addirittura relitte nelle gravine ne sono state trovate molte.
Le uova di questi insetti possono essere nutrimento per numerosissimi protagonisti dell’ecosistema, le loro larve vivono le chiome degli alberi o lo strato erbaceo, o possono nutrirsi di legno,foglie secche, fiori o anche frutti.
Adulti e giovani, poi, non competono tra loro, nutrendosi di cibo nettamente ben diverso.
Ancora, alcuni vivono all’inizio della primavera, altri in estate o in autunno, sino al sopraggiungere del freddo.
Ed è così che le farfalle costituiscono con gli altri organismi un complesso mosaico di entità organicamente distribuite nello spazio e nel tempo, preziosi elementi di equilibrio e di sopravvivenza, e formano un considerevole patrimonio di natura vivente che permette la vita degli anelli successivi della catena alimentare, compreso l’uomo, il quale pertanto non ne viene arricchito solo sotto il profilo estetico o meramente culturale.
Esse sono un indice assai sensibile delle attuali – precarie – condizioni del mondo naturale e, in quanto Ordine ricchissimo di specie, sono anche un indice estremamente rivelatore.
Ed ecco perché e importante l’istituzione di Parchi e di Oasi protette: il Parco delle Gravine di prima formulazione potrebbe proteggerne molte,alcune molto rare e prestigiose come la Zerynthia polixena nella gravina di Leucaspide, la Lycaena thersamon, la Pandoriana pandora e l’Inachis io delle gravine di Laterza e Ginosa,il Carcharodus boeticus della gravina di Riggio, ed ancora i Gegenes, i Pyrgus e altre specie non meno importanti, rare e localizzate, che ci dicono quanto rilevanti siano i nostri canyons per la conservazione della biodiversità in Puglia.
Valentino Valentini
Per info: 333 5729284
Bibliografia :
Valentini Valentino, Valentini Giovanni Battista ; Le Gravine del Tarantino, origini, natura, storia; 1998-N.Editrice Apulia, Martina Franca (TA)
Valentini Valentino, Medagli Piero; La murgia Crispianese di Parco Cacace, piante,fiori,farfalle. 2002- Congedo Editore, Galatina (LE)
Valentini Valentino; Murgia e Gravine, “minuscole” presenze. 2006 - Edizioni Pugliesi, Martina Franca (TA)