Pareti attrezzate per il Free Climbing e il Bouldering
Una delle attività sportive più spettacolari che possono essere praticate nelle gravine è senza dubbio il Free Climbing, o arrampicata libera.
E' possibile praticare, inoltre, la sua variante meno spettacolare ma sicuramente più tecnica, il Bouldering.
L'arrampicata libera è una attività svolta nel pieno rispetto della natura; silenzio, concentrazione ed il “contatto con la roccia” sono gli elementi chiave di questa pratica sportiva, purtroppo da molti accusata di essere dannosa per l'ambiente ove viene praticata.
In alcune gravine del Parco Terra delle Gravine si riscontra la presenza di nidificazioni di rapaci, pertanto, in esse vige il divieto di arrampicare dal 1 aprile al 30 luglio per tutelare il ciclo riproduttivo di questi preziosissimi e bellissimi uccelli.
Per l'Oasi Gravina di Laterza esiste un regolamento approvato da Provincia e Comune che limita le attività di arrampicata al periodo che va da 1 settembre a 1 febbraio, solo in località Grotta Croce.
E' possibile leggere il regolamento completo della Oasi Lipu Gravina di Laterza sul sito Rapaci delle Gravine.
Fatta questa doverosa precisazione, occorre rilevare, tuttavia, che molto spesso per una malintesa protezione dell'ambiente si tende più a proibire che ad istruire; fermo restando il principio irrinunciabile della tutela della natura e, nella fattispecie, delle gravine, a mio personale avviso, sarebbe auspicabile guardare ad esse come a luoghi che vanno "vissuti" ed "aperti" ad una frequentazione attenta e responsabile.
Proibendo ogni attività ritenuta, spesso a torto, dannosa per l'ambiente, si finirebbe col consegnare questi luoghi nelle mani di chi non ha il minimo senso del rispetto e della tutela della natura.
E' ciò che è accaduto per anni, lasciando le gravine nell'oblio e permettendo che divenissero discariche di spazzatura e di autoveicoli "rubati"; è ciò che è accaduto con le "cantine spagnole" di Laterza, chiuse al pubblico colto ed interessato (e magari pagante) e lasciate in mano ai vandali; è ciò che è accaduto agli affreschi nelle grotte della gravina di Montemesola, dove una veduta di Taranto vecchia (nota alla Sovrintendenza Archeologica della Puglia) abbandonata a se stessa, è stata "apprezzata" da writers metropolitani che l'hanno "ritoccata" con le bombolette spay. E' ciò che accade, infine, alla grotta Sant'Angelo di Statte, da oltre 20 anni chiusa da una grata per fantomatici scavi archeologici; è proibita agli speleologi ma non alle orde di ragazzini che forzando la grata entrano ed escono a proprio piacimento.
Con un'avveduta politica di promozione di tutte le attività che, nel rispetto dell'ambiente, possono essere svolte all'interno delle gravine, si otterrebbe il benefico effetto di fare sentire "propria" la natura circostante a quanti la frequentano sia saltuariamente sia costantemente.
Un "sentire infettivo" che "contagia" tutti coloro che ne vengono a contatto e che genera rispetto per il piacere stesso che quel luogo infonde, non per i divieti che su di esso vengono apposti.
E' quanto è avvenuto, uno esempio per tutti, per la pineta Cimino a Taranto, prima luogo abbandonato e degradato, poi parco attrezzato e frequentato da famiglie e sportivi.
A riprova dell'affinità fra chi arrampica e l'ambiente che lo “ospita”, a tutela dell'ambiente circostante e per offrire al visitatore un habitat accogliente, sempre più frequentemente i climbers locali svolgono autonome (e silenziose) campagne di pulizia non solo dei tratti adiacenti ai luoghi d'arrampicata, ma di interi tratti di gravina spesso vittime di scolaresche chiassose e/o gite "disorganizzate" pervase da epidermico fervore ambientalista e malcelato disinteresse e che lasciano dietro di se ogni sorta di residuo...
E' anche grazie all'attività di tutela e promozione svolta dai climbers locali, alla qualità e varietà delle “vie”, al minimo avvicinamento, alla natura selvaggia del posto, ed alla accoglienza nei confronti dei nuovi arrivati, che è sempre più frequente incontrare, nelle zone attrezzate per l'arrampicata, gruppi di persone e/o famiglie provenienti da tutte le parti d'Italia e da molti Paesi europei.
Le falesie di Statte, ad esempio, grazie anche alla loro presenza su pubblicazioni specifiche, sono diventate una meta di primaria importanza per i climber francesi, tedeschi, austriaci e svizzeri, solo per citare la nazionalità di coloro che a Statte si sono recati ad arrampicare dall'inizio del 2007.